Hanno nomi esotici, strani, come “febbre dengue”, “leishmaniosi”, “chikungunya”: sono malattie infettive che vengono da lontano, dai paesi tropicali, ma che nell’arco di qualche decennio potrebbero diffondersi anche in Europa.
Vengono trasmesse da piccoli insetti, come le zanzare e le zecche, e sono ancora poco conosciute alle nostre latitudini; ma si stanno diffondendo in modo preoccupante.
La zanzara tigre
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è uno degli insetti arrivati nei nostri territori in seguito al commercio con le regioni asiatiche: la sua puntura è ritenuta pericolosa perché può trasmettere numerose malattie virali, prima diffuse solo nei Paesi tropicali.
Cambiamenti climatici e facilità degli spostamenti, sviluppo socioeconomico, globalizzazione e strategie poco avvedute di utilizzo del suolo sono i fattori che stanno facilitando l’importazione e la diffusione, nel nostro continente, di insetti come la zanzara tigre (Aedes albopictus, che veicola la febbre dengue e la chikungunya, un’altra malattia febbrile) o la zecca dei boschi (Ixodes ricinus, responsabile della malattia di Lyme).
Le malattie
febbre dengue malattia trasmessa da zanzare del genere Aedes; si presenta con febbre, mal di testa, dolore muscolare e articolare, oltre a eruzioni cutanee simili a quelle del morbillo
leishmaniosi malattia parassitaria che può interessare l’epidermide o gli organi interni
chikungunya malattia febbrile acuta
malattia di Lyme malattia di origine batterica caratterizzata da eritemi e artrite
Fino a tempi recenti la diffusione di queste infezioni era limitata alle latitudini tropicali e subtropicali, perché gli inverni rigidi uccidono le larve e le uova delle zanzare. Ma il riscaldamento globale, con inverni più umidi e temperati ed estati prolungate, permette ora a questi insetti di proliferare e adattarsi a nuovi territori.
Lo dimostrano i recenti focolai di dengue in Francia e Croazia, di malaria in Grecia, di chikungunya in Italia e Francia e di febbre del Nilo occidentale in Europa sudorientale.
La zecca dei boschi
La zecca dei boschi (Ixodes ricinus) è un aracnide ematofago (si nutre di sangue) e può trasmettere numerose malattie.
Il clima europeo è già favorevole alla diffusione di zecche e si stima che tra il 2040 e il 2060 potrebbe esserci una crescita pari al 3,8% dell’habitat della Ixodes ricinus, in particolare nella Penisola scandinava.
Alla fine del 2060, i pappataci (Phlebotomus papatasi), principali responsabili della leishmaniosi, già attivi in Italia, potrebbero ormai essere diffusi nelle aree meridionali di Regno Unito, Francia e Germania.
Per questo è necessario intensificare la sorveglianza e le misure preventive, sensibilizzando popolazione e personale sanitario.
Studi autorevoli compiuti da ricercatori di tutto il mondo per cercare di comprendere quale sia la causa dello spillover, il passaggio di microrganismi patogeni da altre specie animali all’uomo, indicano nella devastazione degli ecosistemi delle foreste e nel riscaldamento globale le cause principali della diffusione del Covid-19 e della pandemia scoppiata in queste settimane.
L’emergenza Coronavirus che stiamo vivendo non ci deve far dimenticare che questa è la strada che moltissime altre malattie potrebbero seguire, aiutate ad esempio dai collegamenti aerei che connettono ormai tutto il mondo. Malattie nei confronti delle quali probabilmente non siamo sufficientemente attrezzati e che non dobbiamo assolutamente sottovalutare.
La tutela dell’ambiente, la lotta contro i cambiamenti climatici, il rispetto di fondamentali regole di tutela sanitaria, l’importanza della ricerca e soprattutto l’impatto sociale delle vaccinazioni sono argomenti sui quali fare una riflessione approfondita.
[Adattato da Focus]
LINK UTILI
La pagina Zanzara,
a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, fornisce informazioni su questo insetto e sulle attività di prevenzione per difenderci dalle malattie infettive che può trasmettere.
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