Convegno Nazionale Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?

  • Postato da: Elefteria Morosini
Convegno Nazionale Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?

La formazione iniziale è un momento cruciale per preparare gli insegnanti ad affrontare le esigenze e i problemi della scuola moderna. Sarà questo il tema del Convegno ANFIS alla Camera dei Deputati a Roma, il 4 dicembre.

Tutti dovrebbero essere d’accordo sul fatto che la formazione iniziale è cruciale per avere in classe insegnanti preparati e capaci di affrontare le esigenze e i problemi che si pongono, sempre nuovi, ogni nuovo giorno di scuola.
Le competenze richieste agli insegnanti sono oggi in rapido cambiamento: dalla capacità progettuale, alla competenza digitale, dall’impostazione trans-disciplinare, alle competenze socio-psico-pedagogiche, dalla capacità di affrontare l’inclusione, il bullismo, la multietnicità alla capacità di essere non solo docente ma anche tutor, e così via. Si modificano i contesti di apprendimento, le tecnologie, gli approcci metodologici, i riferimenti normativi e le caratteristiche dei destinatari. All’insegnante è, quindi, richiesta una gamma di competenze articolata e complessa, fondata su un approccio di ricerca-azione e sulla disponibilità ad apprendere sempre. In questo contesto assume una fondamentale importanza la formazione professionale iniziale all’insegnamento, da definire a partire dalle esperienze già realizzate negli ultimi due decenni e dalla loro revisione critica.
Di questo tratterà il convegno del 4 dicembre a Roma, alla Camera dei Deputati, organizzato dall’ANFIS, Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori.
Il Convegno intende discutere delle prospettive che si profilano in vista dell’attuazione o revisione del D.lgs. n. 59/2017, modificato drasticamente dalla Legge di bilancio 2019, analizzando la situazione attuale e le possibili vie per organizzare in maniera stabile e strutturata una formazione iniziale qualificata dei docenti della scuola.
L’iniziativa, organizzata da soggetto qualificato per la formazione degli insegnanti, ente adeguato alla direttiva 170/2016, dà diritto all’esonero dal servizio a docenti e dirigenti scolastici.

Breve storia della formazione iniziale in Italia

Le SISS e il tirocinio

Fino alla fine del Novecento in Italia la formazione iniziale non era prevista e per avviarsi alla professione bastava la laurea.
La formazione è stata introdotta nel 1999/2000 con le SISS, scuole di formazione gestite da scuola e università, per laureati che intendessero avviarsi sulla strada dell’insegnamento.
Consistevano di un corso di 2 anni post-laurea, articolato in 4 aree: disciplinare, psico-pedagogica, didattica, tirocinio. Quest’ultima area è stata quella che, a detta soprattutto dei corsisti, ha dato il maggior contributo alla formazione, comprendendo sia attività di tirocinio osservativo e attivo nelle classi, anche di diversi ordini di scuola, che laboratori di tirocinio condotti da supervisori, ovvero insegnanti esperti in semi-esonero, che guidavano lo scambio di esperienze, la rielaborazione, la riflessione.
Questo modello, anche se non presente in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, ha dato buoni frutti, certo migliorabili.
Ma questa esperienza è stata bruscamente interrotta nel 2008 dal Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini (come al solito, risparmio di spesa…).
In quest’ultimo decennio ci sono stati brevi e insoddisfacenti cicli di TFA, correttamente fondati sul tirocinio, ma durati solo pochi mesi, al massimo tra marzo e giugno, riducendo assai la loro efficacia.

Il mancato riconoscimento dei coordinatori di tirocinio (formatori dei formatori)

Si è trascurata, oltretutto, la formazione dei formatori, cioè dei supervisori o coordinatori di tirocinio, figura professionale centrale nella formazione iniziale, ma per niente riconosciuta nell’ambito della scuola, nonostante la maturazione di esperienze importanti e spendibili anche in altri contesti (come l’anno di formazione per i neo-assunti).
In altre situazioni in Europa esiste, ad esempio, nella scuola la figura del docente senior che svolge funzioni di consulente per i docenti di fronte a eventuali difficoltà.
Ma in Italia c’è una forte resistenza del corpo docente a differenziare le figure professionali all’interno della scuola; così queste utili esperienze sono documentate e tenute vive solo per la buona volontà dei docenti e attraverso la costituzione dell’ANFIS, Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori.

Nascita e morte del FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio)

Un tentativo serio era stato introdotto dalla L. 107/2015, che istituiva tre anni di FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio), così articolati:
– un primo anno di tirocinio e formazione, effettuato dopo aver superato un concorso che, a conclusione di un percorso positivo di formazione, avrebbe portato all’assunzione;
– un secondo anno di formazione / lavoro (supplenze brevi);
– infine un terzo anno conclusivo “di prova”, con supplenza annuale.
In questi tre anni gli specializzandi avrebbero percepito una retribuzione crescente, nel terzo anno pari a quella di un normale supplente.
Ma prima di passare all’attuazione, questo percorso è stato bloccato con la legge finanziaria dello scorso anno dal governo 5stelle/Lega, che ha così recuperato risorse per altre politiche.

Tutto ciò colloca l’Italia agli ultimi posti in Europa e condanna la nostra scuola, i docenti e gli studenti a correre dietro alle emergenze senza la preparazione necessaria. Ciononostante gli insegnati si formano a proprie spese e aggiornano e innovano metodologie e attività, ma con uno sforzo notevole, visto che devono combinare lavoro e aggiornamento, mancando di un percorso iniziale, previsto per tutte le altre professioni e presente nei paesi europei.
In conclusione per una scuola di qualità che contribuisca al rilancio dell’economia e della vita culturale dell’Italia servono docenti preparati, serve una formazione iniziale strutturata e stabile.

Convegno Nazionale Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?

Di questo discuteremo al convegno del 4 dicembre a Roma, alla Camera dei deputati, Palazzo dei Gruppi Parlamentari, via di Campo Marzio 78.
Ore 10.00 – 14.00
Per informazioni e iscrizioni cliccare qui.

Organizzato su iniziativa di

  • ANFIS (Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori, Soggetto qualificato MIUR, Ente adeguato in base alla direttiva 170/2016)
  • CIDI (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti, Associazione aderente FONADDS Forum delle Associazioni professionali docenti e dirigenti scolastici – Decreto MIUR n. 189/2018)
  • DDM-GO (Docenti Didattica della Musica – Gruppo Operativo, che rappresenta i docenti di discipline musicali e coreutiche operanti nelle A.F.A.M.)

Parteciperanno in qualità di relatori

  • Riccardo Scaglioni, presidente ANFIS
  • Giuseppe Bagni, presidente CIDI
  • Roberto Neulichedl, membro del Coordinamento del DDM-GO
  • Carlo Cappa, professore associato di Pedagogia Generale presso l’Università di Roma “Tor Vergata”
  • Mariano Venanzi, professore ordinario – delegato del Rettore per la formazione degli insegnanti presso l’Università di Roma “Tor Vergata”
  • Flavia Piccoli Nardelli, membro della VII Commissione della Camera

Sono stati invitati a intervenire

  • Lorenzo Fioramonti, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
  • Luigi Gallo, Presidente della VII Commissione della Camera
  • Mario Pittoni, Presidente della VII Commissione del Senato

Nella seconda parte del convegno sarà dato ampio spazio a interventi, su invito e prenotazione, di referenti politici e istituzionali, università, enti e associazioni della scuola, cittadinanza.

Condividi sui Social!
Elefteria Morosini
Autore: Elefteria Morosini
Laureata in lettere moderne all'Università degli Studi di Milano, insegnante all'ITSOS Marie Curie di Cernusco sul Naviglio, istituto sperimentale dove ha contribuito a diversi progetti didattici: alternanza scuola-lavoro, progetto EsaBac, incremento dei servizi bibliotecari, introduzione di nuove tecnologie didattiche, laboratori teatrali, didattica della storia. Formatrice di didattica delle competenze, in particolare nell'area storica, si occupa anche di aggiornamento e formazione dei nuovi docenti. Scrive su vari periodici che si occupano di scuola e formazione.

Lascia un commento

Cart Item Removed. Undo
  • No products in the cart.